Domenica (20 gennaio) alle 17 al Teatro del Castello, Museo di arte contemporanea, di Rivoli (Torino) sarà rappresentata l’opera “Pastore” di Gianfranco Mura. Di seguito un testo dell’autore che la racconta.
Il progetto “PASTORE” nasce nella mia mente molti anni fa. Si tratta della elaborazione di un sentimento di gratitudine nei confronti dei pastori. Origine della mia vita, dei miei avi e quindi anche origine dell’umanità.
Dopo avere realizzato un ampio giro in Sardegna a incontrare e fotografare i pastori, ho
prodotto una galleria di immagini. Tutte neutre, volutamente decontestualizzate, ho preso i pastori e li ho trasportati in un assoluto universale, bianco. Non più un piccolo mondo campestre ma una proiezione nell’universo infinito.
Osservando a lungo le immagini ho sentito il bisogno di dare voce a questi uomini, quasi
come se loro stessi lo chiedessero. Nasce quindi l’incontro con un testo (di Raffaello Fusaro) poetico/sentimentale, forte e onirico, accompagnato dalle musiche elettroniche di Makika (Carlo Spiga), e dal dolce e profondo canto di Valentina Casula.
Le tre entità sul palco si fondono e quasi improvvisano realizzando un prodotto di grande
emozione. Sullo sfondo scorrono le immagini dei pastori che ci osservano e che noi osserviamo. Cinquanta minuti d’amore per questa umanità.
Le immagini
Esiste – idealmente – un giorno unico, lungo quanto i secoli, in cui la Madre Terra e gli Avi, nel solco della tradizione, replicano il segreto della vita. E’ l’eterno ed inspiegabile miracolo dell’esistere. Ho desiderato ritrarre L’UOMO PASTORE come un testimone di questa verità di vita che si rinnova e perpetua. Ho realizzato 70 immagini che raffigurano in forma di ritratto vari pastori sardi, di differenti età. Le immagini, pur realizzate negli ovili, sono neutre, decontestualizzate, su limbo bianco, nell’intento di trasportare L’UOMO PASTORE in una dimensione bianca infinita, un universo assoluto. L’idea nasce da una gratitudine verso questo antico mestiere e ne indaga l’attuale condizione proiettata nel futuro, rappresentata dall’essere umano. Gli sguardi e i gesti dell’uomo PASTORE.
Gianfranco Mura