Ma sì, il lockdown aveva una sua bellezza! La mascherina nascondeva la faccia di Salvini. Bocelli, il tenorino, cantava a Milano e poi si rifugiava nella sua severa dimora. I negazionisti non avevano ancora il coraggio di negare. Il passaporto sanitario per la Sardegna aveva un’innegabile dimensione ludica. Berlusconi era lassù, in Svizzera, e
danzava tra un cantone e l’altro. Lui almeno conosceva la legge della giusta distanza.
Ho il dubbio che gli italiani se la siano dimenticata. Spiagge affollate e passeggiate a volto scoperto. Buona parte dei nostri connazionali non ha colto la novità e i vantaggi che ne conseguono. Guardano e non vedono. Ci si è limitati, al solito, alla superficie, senza indagare in profondità. E così molti hanno chiesto di essere liberati dalla prigionia, dalle catene, quasi fossero in galera o ostaggio di qualche banda di sequestratori o anche sotto una dittatura. Ma la bellezza, quella vera, è invisibile, si mostra solo ad occhi indagatori. Chi sa apprezzare le giornate tra le quattro mura domestiche, mentre fuori, invece che auto e moto rombanti, si sente la voce di una fontana inquieta e solitaria? Magari la Fontana malata della poesia di Palazzeschi:”È giù nel cortile la povera Fontana malata. Che spasimo sentirla tossire. Tossisce, tossisce…”
No, non è il Covid. Probabilmente è un male dell’animo del poeta. Oggi potremmo dire che quel male è del Pianeta calpestato, maltrattato dall’Umanità. E così siamo a questo
punto: la natura, le nostre città, gli animali, l’inquinamento, ci dicono che bisogna cambiare strada, voltare pagina. Sì, c’è una certa bellezza nel lockdown, la gradevolezza del silenzio, dell’assenza dei rumori che annientano i nostri pensieri. C’era una pubblicità una volta che diceva:”Fermate il mondo! Voglio scendere!” E però il mondo con le sue attività, “con tanta gente che lavora, con tanta gente che produce”, cantava Gaber, non si può fermare.
Abbiamo visto il crollo del Pil, della ricchezza, che significa meno occupazione, incertezza, povertà.E dunque bisogna riprendere, pedalare con la bicicletta che ci siamo scelti. Anche andare in salita. Ma è proprio difficile vivere cercando di darsi delle regole come in un lockdown light, leggero? E cioè, al solito, mascherina e distanza. È che qualcuno è allergico alle regole, che sono alla base della convivenza, della democrazia. La vita non è una Festa mobile. Quella è la Parigi di Hemingway, anni Venti, non torna più. Bella da leggere. Affascinante immagine letteraria.
Ma ci attendono altre gioie, altre soddisfazioni. Come liberare le città dallo smog, diffondere l’energia solare. Abbiamo visto nel lockdown la laguna di Venezia trasparente e il cielo sopra Milano aperto. La natura risponde immediatamente, si fa più accogliente, pulita. Facciamolo anche per Salvini, che non ha proprio voglia di portare la mascherina. Abbiamo pietà dei negazionisti, che negano anche l’evidenza. E fanno una fatica enorme, sovrumana, come La maschera del cattivo di Bertolt Brecht:”Sulla mia parete è appesa una xilografia giapponese, la maschera di un demone cattivo, dipinta con lacca d’oro. Pieno di compassione vedo le gonfiate vene frontali, segno di quanto è faticoso essere cattivo.”
Attilio Gatto
Gentile Redazione Le mando questa mia semplice poesia Veda se ritiene utile pubblicarla, grazie
Poesia
Non vi dimenticheremo
Cari anziani non dimenticheremo, il vostro sapere, la vostra importante saggezza,
abbiamo perso la vostra ammirevole generazione, piena di valori e di una speciale bellezza.
Cari anziani non dimenticheremo, i vostri sudori, i vostri sacrifici e la vostra splendida umanità,
abbiamo perso un pezzo importante della nostra storia, piena di contenuti sani e ricca di bontà.
Cari anziani non dimenticheremo, l’ immenso lavoro che con tenacia avete fatto,
per tirarci fuori dalle disastrose macerie, del dopo guerra, obiettivo raggiunto e realizzato.
Cari anziani non dimenticheremo, il vostro impegno, di custodi della nostra bella costituzione,
del vostro costante protagonismo, nelle associazioni di volontariato, nella società e nelle istituzioni.
Cari anziani non dimenticheremo, quello che con responsabilità, vi siete battuti per le conquiste, civili culturali e sociali,
del diritto alla salute, allo studio, al lavoro, alla sicurezza, tanti altri diritti tutti importanti e speciali.
Cari anziani non dimenticheremo, il vostro impegno di custodi del progetto Europa, della pace, della democrazia e della libertà,
questi tutti valori, ideali culturali, sociali e di un speciale contenuto di alta civiltà.
Cari anziani non dimenticheremo, questo invisibile coronavirus che all’improvviso vi ha portati via,
privando i nipoti, di un punto di riferimento, delle vostre storie, affetto, dolcezza, esempio di vita.
Cari anziani non dimenticheremo, il vostro dovere da padri e madri, buon esempio per le figlie e figli,
trasmettendo dei principi sani, dei valori della vita, umani, sociali e civili.
Cari anziani non dimenticheremo, questo momento boio pieno di incognite e di tristezza,
ve ne siete andati senza che potessimo tenervi per mano, dirvi una parola e senza potervi fare una carezza.
Cari anziani meritavate più attenzione, più rispetto, non dimenticheremo il vostro immenso patrimonio,
siete la nostra memoria, le nostre radici, i vostri valori di vita, umani , la vostra storia sarà la luce che illuminerà il percorso del nostro cammino per il nostro futuro.
Francesco Lena Via Provinciale,37
24060 Cenate Sopra ( Bergamo )
Tel. 035956434
P.S.INVITO CORTESEMENTE I NEGAZIONISTI DEL COVID A VIENIRE A BERGAMO PER VEDERE E CAPIRE COSA E’ SUCCESSO A CAUSA DEL CORONAVIRUS, GRAZIE
Gentile Redazione Le mando questo mio semplice scritto, Veda se ritiene utile pubblicarlo, grazie.
Lettera aperta ai negazionisti COVID.
Cari negazionisti del COVID, in questo periodo difficile per le infezioni da coronavirus, non c’è proprio bisogno di negare la sua esistenza e di divisioni.
1) Vi prego gentilmente di andare a vedere cosa è accaduto nelle zone, dove sono venute a mancare tantissime persone per infezioni da coronavirus, in particolare andate a Bergamo, questo vi aiuterà a capire immensa tragedia avvenuta.
2) Andate a sentire i parenti dei medici, degli infermieri, di tutti il persole sanitario, dei volontari, delle forze dell’ordine, di tutti gli altri parenti di persone venute a mancare per coronavirus.
3) Quando c’è un’emergenza come quella per coronavirus, bisogna collaborare tutti per mettere in atto una strategia, un programma per salvare il più vite possibile.
4) In queste situazioni c’è bisogno di essere uniti per reperire risorse energie, economiche e umane, assunzione di più personale, medici, infermieri, per gli ospedali e in particolare per il territorio, con più mezzi e materiale a disposizione, per rafforzare i servizi socio sanitari sul territoriali, per svolgere di filtro, in particolare di prevenzione
5) Poi c’è bisogno di potenziare le rianimazioni, con più posti letto, più materiale e apparecchiature moderne.
6) Ora dobbiamo tutti fare la nostra parte di responsabilità, per contribuire dentro i mezzi di informazione e formazione, a far circolare e dare notizie scientifiche vere, corrette, sincere, per contribuire a far crescere in ognuno di noi e nella società la coscienza etica e morale, per la salvaguarda la difesa della salute e con il dovere delle istituzioni sia veramente garantita a tutti i cittadini in eguale misura.
7) Con questa grave pandemia da coronavirus , dobbiamo impegnarci e lavorare con tenacia nella solidarietà tutti uniti per migliorare le condizioni convivenza e di salute, non si salva nessuno da solo, dobbiamo crederci e ognuno di noi dare il proprio contributo , di impegno per superare questo momento di crisi sanitaria, economica, sociale, c’è la faremo a uscirne in salute e tutti migliori.
Francesco Lena Via Provinciale,37
24060 Cenate Sopra ( Bergamo ) Tel. 035956434