Le patologie autoimmuni in Sardegna e l’alimentazione

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La Sardegna vanta diversi primati, ma è anche la terra delle contraddizioni: da un lato i numerosi centenari dall’altro un’altissima incidenza di patologie su base autoimmune. Le cause di questo triste primato possono essere molteplici e sono costantemente oggetto d’indagine. Quello che è certo è che si tratta di patologie multifattoriali dalle manifestazioni particolarmente eterogenee. Si va dalle tiroiditi autoimmuni alla sclerosi multipla passando per psoriasi, lupus eritematoso sistemico, spondilite anchilosante e tante altre.

Spesso queste patologie vengono tenute sotto controllo dall’assunzione di diversi farmaci, altre volte no, ma ciò che è certo è che viene spesso sottovalutato il ruolo che l’alimentazione potrebbe avere nell’aiutare il decorso di questo genere di patologie. Ci tengo tuttavia a precisare che, al contrario di quello che spesso si legge su internet o si sente in giro, l’alimentazione non cura questo genere di problemi. La giusta alimentazione quindi – affidandosi a personale preparato e seguendo una nutrizione studiata ad hoc, accompagnata anche da integratori di vario genere – può essere un validissimo aiuto alle terapie e può sicuramente aiutare il decorso della patologia nonché agevolare il metabolismo dei farmaci e aiutare a controllarne gli effetti collaterali.

Le patologie su base autoimmune hanno diverse caratteristiche in comune, tra tutte le più frequenti sono una forte carenza di vitamina D (indipendentemente da quanto sole riusciamo a prendere in estate) e quella che viene chiamata leaky-gut sindrome, che sarebbe un’alterata permeabilità intestinale che spesso gioca un ruolo fondamentale nella genesi stessa di queste patologie. Già solo con queste due informazioni, a tanti potrebbe venire in mente il collegamento tra ciò che noi assumiamo quotidianamente col cibo e le bevande e la genesi/decorso di determinate patologie.

Fino a qualche anno fa si pensava all’intestino come organo marginale, qualcosa che nella classifica d’importanza dei nostri organi occupava gli ultimi posti. Negli ultimi anni, per fortuna, la ricerca si è concentrata molto sull’intestino e sulla sua popolazione residente, che nell’insieme va a formare il microbiota intestinale, notando che l’intestino ha un ruolo tutt’altro che marginale ma che forse merita il podio nella classifica di cui prima.

Mucosa intestinale e sistema immunitario sono strettamente connessi e quando la permeabilità intestinale viene meno e gli enterociti (le cellule del nostro intestino) non riescono a filtrare adeguatamente tutto ciò che noi ingeriamo, allora il cibo può diventare un nemico, il sistema immunitario può entrare in confusione e iniziare a produrre anticorpi diretti contro i nostri stessi organi, come se noi non riconoscessimo più nostro un braccio o una gamba e li attaccassimo come se fossero delle appendici che ci appesantiscono in tutto ciò che facciamo.

I protocolli per patologie autoimmuni possono essere tanti e vari, dipendono dalla patologia, dalla persona, dalle cure prescritte e dai sintomi, tuttavia chi ha questo genere di problemi non dovrebbe sottovalutare l’aspetto nutrizionale.

Francesca Spiga

Biologa nutrizionista