Il 6 febbraio 2019 in Sardegna nelle campagne di Villacidro, a 50 chilometri da Cagliari, due uomini col volto coperto e armati di bastoni bloccano un’autocisterna che sta effettuando il consueto giro degli ovili per la raccolta del latte. I malviventi minacciano l’autista del camion, gli intimano di aprire i rubinetti dell’autobotte e di scaricare diecimila litri di latte a terra. Costringono l’uomo a riprendere la scena con il telefonino e lo “invitano” a inviare il video a tutti i contatti presenti nella rubrica telefonica. In pochi istanti le immagini diventano virali, invadono i social network e in tutta la Sardegna esplode la guerra del latte.
Siamo in piena campagna elettorale regionale la protesta è stata usata prontamente per tante passerelle politiche e molte promesse avventate. Qualcuno ha millantato la soluzione entro 48 ore e il prezzo del latte a un euro al litro; si tratta dello stesso selfieman che profetizzava di formare una giunta regionale in 15 minuti. Ora il latte si è attestato su un prezzo di 72 centesimi al litro e i problemi dei pastori, dopo il bottino elettorale, restano ancora irrisolti, trascurati da partiti che cavalcano altri temi e hanno in mente altre priorità. Ma se i tempi della politica seguono la frenesia delle scadenze elettorali, la buona fotografia si candida solo per testimoniare, per denunciare e per suggerire riflessioni, prendendosi tutto il tempo necessario.
Prima della protesta Francesco Pintore, giornalista professionista, redattore del quotidiano L’Unione Sarda di Cagliari e fotografo non professionista, lavorava da più di un anno a un progetto fotografico sul pastoralismo in Sardegna. Figlio e nipote di pastori ha seguito con grande interesse la lotta degli allevatori sardi. “Purtroppo – dice – la vicenda ha avuto visibilità mediatica soltanto quando un gruppo di pastori ha fermato i giocatori del Cagliari Calcio mentre uscivano dal campo di allenamento. Nei giorni precedenti c’era l’Isola in rivolta, ma i media nazionali hanno incredibilmente ignorato quanto stava accadendo nelle strade e nelle piazze della Sardegna”.
Il lavoro di Pintore è diventato la mostra fotografica “Nel nome del latte – I pastori sardi tra protesta e lavoro quotidiano” promossa dall’europarlamentare Stefano Maullu che, dopo essere stata presentata a Milano a marzo, è approdata al Parlamento Europeo (LOW Building – 1st floor – Main Hall). Il catalogo di 30 pagine si può richiedere gratuitamente da https://www.maullu.it/landing-latte/ . «Mi piace – scrive l’autore – l’idea che la mostra, dopo Milano, faccia tappa a Strasburgo nella sede del Parlamento Europeo perché il futuro della pastorizia sarda è legato anche alle decisioni delle istituzioni comunitarie».
Nel reportage di Francesco Pintore, giocato su un bianco e nero d’ordinanza per questo tipo di inchieste, la protesta è solo un momento, un episodio, una puntata di storie di vite e di fatiche quotidiane che il fotografo ha ben rappresentato con un racconto bilanciato che supera il breve ciclo della cronaca per farsi testimonianza di più ampio respiro. Un lavoro che travalica abbondantemente i canoni amatoriali dichiarati con modestia dall’autore che bilancia, con grande equilibrio, forma e contenuti di un reportage sostanzioso e dal gusto semplice e saporito come il formaggio offerto dai pastori durante le loro proteste.
Enrico Pinna